Tutti possono riuscire se affiancati nel modo giusto

CONTESTO

Immaginatevi di nuotare in acque aperte, sfidando non solo le vostre limitazioni fisiche ma anche quelle mentali. È ciò che Diana Nyad affronta nel film (biografico) “Nyad – Oltre l’Oceano“. Ma la scena che sta per svolgersi non è solo una prova di resistenza individuale; è un esempio straordinario di leadership e di lavoro di squadra.
Diana, esausta e confusa, rischia di perdere la sua direzione e di vanificare il sogno di una vita. Ma ecco che interviene la sua coach, Bonnie Stoll, in un gesto di solidarietà e sostegno che trasforma l’intera dinamica.

GUARDA LA SCENA:

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

La scena tratta dalla vera storia di Diana Nyad merita un antefatto approfondito.
Dopo aver lasciato il mondo delle maratone nautiche in giovane età, e dopo aver tentato invano di nuotare per 110 miglia da Cuba alla Florida, Diana decide alla veneranda età di 60 anni di riprovarci, contro il pronostico di tutti gli addetti ai lavori.

Tuttavia, la sua determinazione e caparbietà la porteranno a riprovare per ben 5 volte prima di riuscire nel 2013 a coronare il suo sogno.

Nella scena proposta c’è un momento in cui Bonnie Stoll, coach e amica di Nyad, non si limita a dare istruzioni dalla barca; si tuffa letteralmente in acqua per stare al fianco di Diana. Questo atto simboleggia un principio fondamentale nel coaching e nel management: per guidare efficacemente, bisogna essere disposti a “scendere nell’arena” con i propri collaboratori, condividendo rischi e sfide.

La capacità di Bonnie di capire e supportare Diana nei momenti di difficoltà dimostra l’importanza di una leadership empatica. Un leader deve saper motivare e ispirare, mostrando empatia e comprensione verso le sfide affrontate dai membri del suo team.

La traversata della Nyad non sarebbe stata possibile senza un team di esperti – un navigatore, uno specialista di squali, un esperto di meduse, e altri professionisti.
Soprattutto non sarebbe stato possibile senza il sostegno di un coach come Bonnie.

Questo enfatizza come il successo in azienda sia il risultato di un lavoro di squadra coordinato e ben organizzato, dove ogni membro ha un ruolo cruciale.

Naturalmente, questa storia insegna prima di ogni altra cosa che non è mai troppo tardi per inseguire un obiettivo e che la resilienza può portare a risultati sorprendenti, a prescindere dagli ostacoli e dalle sconfitte passate.

Diana Nyad, all’età di 60 anni, si impegna in un’impresa storica, diventando la prima persona a coprire tale distanza a nuoto da L’Avana, Cuba, a Key West in Florida, senza l’aiuto di una gabbia anti-squali​​​​.

Nonostante questo al suo arrivo, le prime parole che pronunciò furono: CE L’ABBIAMO FATTA!

“Nyad – Oltre l’oceano” è un film del 2023 diretto da Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi.

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La narrazione cinematografica è una delle forme più coinvolgenti di espressione umana.

È un fatto scientificamente provato che le storie ci colpiscono su un piano emotivo, spingendoci a identificarci con i personaggi e le situazioni.

È proprio questo coinvolgimento emotivo che rende le scene dei film così potenti.

Ricerche condotte dall’Università di Harvard dimostrano che le storie hanno un impatto diretto sui processi decisionali delle persone.

Quando un’azienda riesce a tradurre la sua cultura, i suoi valori e i suoi obiettivi in storie visive e coinvolgenti, i dipendenti iniziano a sentirsi coinvolti in un viaggio condiviso.

Questo è il primo passo verso la creazione di comportamenti virtuosi all’interno dell’organizzazione.

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Ci rivediamo in giro

Virginio